Una lunga chiacchierata con Lino Bianchi, uno degli artisti mascherai di Schignano, ci permette di affrontare un altro tema affascinante a proposito del misterioso Carnevale di Schiganno. C2090-610 Come nascono le maschere dietro le quali si nascondono Brut e Mascarun?
“Ci vogliono almeno 50 ore per creare una maschera. Alcune richiedono una cura maggiore, altre meno. Ma quello che fa la differenza è il materiale che si utilizza”. E come lo si utilizza aggiungeremmo noi.
“Un tempo le maschere venivano realizzate principalmente con le radici delle piante di noci. E’ un legno pregiato che ti consente di realizzare volti bellissimi. Oggi purtroppo è divenuto difficilissimo reperire questo legno, perchĂ© da qualche anno le piante di noce crescono, ma appena si fortificano e mettono radici spesse, muoiono improvvisamente. Non so se dipenda da una malattia o dall’inquinamento dell’aria, ma purtroppo
BI0-122 questa è una triste realtĂ ”. E così le maschere nascono anche con legni meno nobili, ma altrettanto validi per creare soggetti stupendi.
“Una delle altre difficoltà è quella di realizzare la maschera in un pezzo unico. Non è per nulla semplice. Si possono anche utilizzare tecniche moderne e creare belle maschere nonostante magari il legno, proprio all’ultimo, si rompa. Qualche piccolo ritocco e il gioco è fatto. Ma io preferisco realizzare le maschere ancora in un unico pezzo di legno, anche se questo richiede un lavoro piĂą paziente nella ricerca dei legni da utilizzare, oltre che ovviamente nella lavorazione.
Prima di lasciarci, Lino racconta poi una curiositĂ mostrando una maschera dalla bellezza straordinaria. “Questa qui ha alle spalle una storia bellissima. L’ho realizzata con una radice di noce,una delle ultime trovate nei nostri boschi. Ma sono tanti gli aneddoti da raccontare. A Retegno, ad esempio, nella mostra di maschere allestita, ci sono le mie “bisce” di legno. Le ho realizzate scavando un legno che era stato utilizzato per creare gli addobbi floreali in occasioni di una festivitĂ in paese. A manifestazione conclusa, erano stata gettati nella vallata del torrente. Quando me ne sono accorto mi son detto: è uno spreco, questi legni son bellissimi. E così sono sceso a recuperarli e li ho lavorati fino a produrre le bisce che potete vedere esposte”.
Complimenti Lino, a te e a tutti gli artisti mascherai che con grande passione mantengono vivo il certosino lavoro artigiano di saper modellare il legno, regalando espressioni ed emozioni.